mercoledì 24 gennaio 2018

ELETTRODOTTO SAN NICOLO': UN RISCHIO PER LA SALUTE

Cari concittadini,
sono qui per l’ennesima volta a parlarvi di una situazione che potrebbe essere grottesca e ridicola se di mezzo non ci fossero i soldi e soprattutto la salute: mi riferisco alla questione dell’elettrodotto del quartiere San Nicolò, che alimenta la sottostazione ferroviaria.

Sin dal momento in cui si è insediata la nuova Amministrazione ci siamo dati da fare per evidenziare a tutti i Consiglieri lo stato delle cose, consapevoli di quanto avrebbe potuto fare ma non ha fatto la precedente Amministrazione.

Abbiamo sollecitato la Giunta affinché si facesse una Commissione Straordinaria, che è arrivata l’8 marzo 2016 durante la quale sono stati presi precisi impegni: la formazione di un gruppo di lavoro con i tecnici del Comune e la richieste dei dati trimestrali della corrente, obbligatori per legge, che già altre volte furono fonte di discussione.
Il Sindaco si era fatto carico di portare avanti personalmente la trattativa con Terna, in modo da addivenire in tempi rapidi ad una soluzione.

Abbiamo lasciato fare, fiduciosi che in breve tempo avremmo avuto qualche soluzione su cui discutere, ma niente di tutto questo.

A parte una lettera dell’Avvocatura della Città Metropolitana, in cui si sollecitava Terna ad intraprendere una collaborazione fattiva per eliminare il problema dell’inquinamento elettromagnetico in quel quartiere, nulla più si è saputo.
Non abbiamo mai visto copia delle risposte di Terna a quella lettera anche se l’abbiamo più volte richiesta, nulla si è saputo della ulteriore Commissione che avevamo chiesto il 13 giugno 2017 per aggiornarci sull’argomento.

Nulla di nulla.

In compenso però i dati rilevati dalla centralina segnalano che a settembre del 2017 per ben 11 giorni gli alunni della scuola di via Magellano, le maestranze di quella scuola, gli ignari utilizzatori del giardino pubblico e tutti i residenti di San Nicolò che abitano vicino alla linea hanno subito, loro malgrado e a loro insaputa, un notevole aumento del campo elettromagnetico.
Quello che per noi risulta molto grave è che davanti ad un fatto del genere, con valori ben tre volte superiori rispetto al febbraio 2013, non si siano transennate le aree pubbliche dei siti sensibili (scuola e giardino pubblico), azioni che invece quella volta, per precauzione, il precedente Sindaco aveva provveduto a mettere in atto.

Aveva giustamente applicato il “principio di precauzione”.

In questo caso invece né il Sindaco, che ricordiamo essere il primo responsabile della tutela della salute di tutti i cittadini, né la vice Sindaco, che è l’assessore alla scuola, hanno avvisato la popolazione residente e i genitori degli alunni degli alti valori registrati.

Davanti a dati del genere, poiché le conoscenze scientifiche sui danni dell’elettromagnetismo alla salute umana evidenziano e ribadiscono la pericolosità dei valori già dai 0,2 microtesla, per poi conclamarla a 0,4 microtesla, e lo IARC - Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro - ha classificato questo tipo di esposizione come “possibile cancerogeno“, secondo noi, si sarebbe dovuto applicare immediatamente il “principio di precauzione”.

Invece niente di niente.

Il problema dell’elettrodotto di San Nicolò, oramai noto da 18 anni, invece di venir risolto si sta aggravando e anche questa nuova Amministrazione da due anni fa finta di niente non avendo fatto praticamente nulla, anzi, di più, non si preoccupa neppure di avvisare la popolazione!

Pensano forse che sia meglio non far sapere niente né ai cittadini residenti, né alle maestranze delle scuole, né ai genitori dei bambini, sperando che così facendo nessuno si preoccupi?

Non è così che funziona: ogni cittadino ha il diritto di essere messo a conoscenza delle cose, per poter decidere circa la propria salute ed incolumità.

Grave è aspettare che il problema aumenti.
Grave è non dire chiaramente ai Consiglieri e ai cittadini tutti come si sta evolvendo la situazione.
Grave è non considerare fra le priorità delle opere pubbliche del Comune di Portogruaro la risoluzione del problema elettrodotto.

Ma allora, se neanche la soluzione di un problema subdolo come l’inquinamento elettromagnetico di un quartiere importante viene preso in considerazione cosa possiamo dire di questa Amministrazione? Se neanche un bene primario come la salute viene considerato prioritario, cosa possiamo fare?

Noi però non ci arrendiamo, rimaniamo qui a lottare per la salute che è il nostro bene principale, e se dopo due anni e mezzo non è stato fatto praticamente niente perché niente in pratica si è visto, è perché questa Amministrazione, probabilmente, ha altre priorità di maggior visibilità, come costruire rotonde....

Le rotonde sono la priorità, non la salute!