lunedì 23 aprile 2018

Ex-Perfosfati: resoconto Commissione del 09.04.2018

CM5 09.04.2018
Argomento unico stasera: presentazione del progetto di recupero dei capannoni della Ex-Perfosfati.

Si comincia con una breve introduzione che dà una idea delle tempistiche dei lavori:
- definizione del progetto definitivo con la Sopraintendenza e gli altri enti eventualmente necessari
- predisposizione del progetto esecutivo
- firma protocollo con Città Metropolitana (circa giugno 2018)
- entro fine anno 2018 selezione della ditta che effettuerà i lavori
- inizio lavori entro il primo semestre 2019

Ed ecco che i tecnici esterni in rappresentanza della ditta che ha eseguito la progettazione espongono il lavoro fatto.
Il progetto è stato depositato il 04.04.2018, un po' in ritardo rispetto ai tempi annunciati alla fine dell'anno, quando si indicava un generico "fine gennaio".

Viene esposto, con l'aiuto di slide, quelli che sono i risultati dei vari campionamenti effettuati sul sito che così essi sintetizzano:
- calcestruzzo in discrete condizioni
- armature in parte in stato di criticità, di diametro piccolo
- fondazioni non connesse tra di loro, in pratica ogni arco poggia su se stesso.

Tutto questo determina che i capannoni così come sono strutturati adesso non sono verificati con le nuove normative, nè per il peso proprio nè tantomeno per il carico di neve o vento e sismico.

Da questi risultati si è partiti per realizzare il progetto di recupero funzionale, per il quale sono state previste due fasi.

Fase 1
- lavaggio con idropulitrice degli archi e della struttura, con contestuale rimozione dei macchinari oramai irrecuperabili
- rimozione del calcestruzzo ammalorato
- passivazione dei ferri di armatura ossidati
- ripristino del calcestruzzo rimosso con l'utilizzo di malte speciali
- rifacimento completo delle grondaie e dei pluviali, per evitare che l'acqua riprenda la sua azione di danneggiamento della struttura.

Costo dell'operazione: 4.890.000 €, cioè l'intero importo ottenuto dal Bando Periferie cui il Comune ha partecipato.
Nessuna menzione alla manifestazione di interesse da parte di un privato per la realizzazione di una struttura ricettiva / turistica.

Per la fase 2 che comprenderà (quando si farà, dato che al momento non ci sono i soldi, circa 1.500.000 €):
- rinforzo della struttura mediante l'uso di fibra di carbonio
- realizzazione contro ventratura per sostenere il tetto
- consolidamento delle fondazioni e collegamento tra gli elementi
- bonifica ambientale

Per realizzare questi decisivi interventi si dovrà attendere di recuperare dei fondi in qualche modo, sia nel privato che con finanziamenti pubblici.
NB: Senza questi interventi la struttura è di fatto inutilizzabile in quanto non risulterebbe verificata secondo le normative vigenti per ciò che riguarda il carico di neve, vento e rischio sismico.
Interviene il Consigliere Terenzi il quale lamenta la mancanza di documentazione in anticipo per la Commissione, limitando quindi le possibilità di poter fare delle domande di approfondimento ai tecnici presenti.
Dopo una premessa in cui viene rimarcata la necessità di fare un ragionamento sovracomunale circa il futuro utilizzo della struttura, per evitare di trovarci poi con un qualcosa che non venga sfruttato a dovere, egli chiede lumi circa la mancanza della bonifica già nella fase iniziale del recupero, ma viene fatto presente che i fondi attualmente disponibili coprono soltanto la fase 1 del progetto.

Interviene il Consigliere M5S Fagotto il quale rimarca che di fatto ci troviamo davanti solo ad un primo passo per il recupero ma che durante gli incontri con la cittadinanza fatti dall'Amministrazione ciò che era stato detto era diverso, prospettando un recupero totale, con possibilità di riutilizzo immediato della struttura e soprattutto con una struttura chiusa su 4 lati, cosa che così non sarà.
Sul discorso delle bonifica egli fa notare che appare quantomeno strano che ora tale fase venga indicata come "se necessaria", rimarcando che esiste ed è agli atti dal 2011 una relazione per gli interventi di bonifica che sono stati già eseguiti e che restano da eseguire.
Viene chiesto conto delle differenze che si possono rilevare tra le perizie attuali e quelle precedenti. In quella del 2004 addirittura si indicava la presenza accertata di un arco senza armatura interna, cosa che invece nelle indagini attuali non sembra più essere emerso.
I tecnici spiegano che la campagna di rilievi e prove strutturali ha riguardato tutta la struttura mentre nel passato ci si era limitati ad una altezza di circa 2,50 mt da terra.
Dell'arco privo di armatura nulla viene detto.

Il Consigliere M5S Fagotto chiede se i fondi previsti a bilancio (circa 1.500.000 €) nel 2020 sono quelli che serviranno per completare il recupero ma le risposte su questo aspetto risultano vaghe.

il Consigliere Zanco, a proposito del futuro utilizzo dell'area concorda con Terenzi sul fatto che tale opera deve avere per forza un respito più ampio possibile, ipotizzando per esempio utilizzi per una sorta di Vinitaly del Veneto Orientale, data a spiccata vocazione vinicola della nostra zona.

Fagotto chiede quindi se il progetto passerà di nuovo in commissione per un approfondimento e su questo punto Scapin informa che il progetto, una volta concordato con la Sopraintendenza passerà in giunta per l'approvazione e che il passaggio in commissione avverrà "se serve", opzione questa richiesta sia dal M5S sia dal CsxPAI