sabato 1 agosto 2015

Consiglio Comunale del 31 luglio 2015

Si è svolto ieri il 2° Consiglio Comunale!
Come prima cosa il nostro Consigliere ha dichiarato che devolverà il gettone di presenza di questa seduta alle zone colpite dal tornado del 9 luglio, invitando gli altri consiglieri a fare lo stesso.
 
Alcune considerazioni sulla rappresentanza politica presente in Consiglio: se i cittadini assistessero alle performance di alcuni loro eletti probabilmente si porrebbero delle domande su chi hanno votato e a chi hanno dato in mano la gestione dei propri interessi e forse ci farebbe un pensierino per le prossime elezioni, ma oramai bisognerà che il Consiglio se ne faccia una ragione e che i Consiglieri si abituino a fare le ore piccole per ascoltare certi interventi senza capo né coda e di totale inutilità.
 
Nell’affrontare temi come le “zone non metanizzate” ad esempio si sono perse mezze ore di discussione semplicemente per inserire 4 righe 4 che nulla modificavano nella sostanza la delibera, già ampliamente discussa e sviscerata nella riunione dei Capigruppo.
 
A poco sono serviti i richiami del Presidente del Consiglio che, pur di far in modo che gli interventi restassero nei limiti dei tempi stabiliti, si è dotato di timer grafico della più moderna tecnologia!!!
 
Durante la discussione dei punti riguardanti il bilancio sono emersi alcuni argomenti che hanno stimolato la nostra attenzione e sui quali vorremmo soffermarci:
 
- i contributi alla Fondazione Musica Santa Cecilia, che sembra regolari secondo normativa ma del cui ammontare ci riserviamo di fare chiarezza;
 
- il famigerato Parcheggio interrato dell’Oratorio Pio X, sul quale sono volate parole grosse e per il quale restiamo decisamente contrari, che continua ad emergere come argomento scottante in mano alla vecchia amministrazione e con il quale invece la nuova Giunta dovrà fare presto i conti: sapevate che la precedente amministrazione aveva impegnato la città con ben 760.000 Euro da investire su quel progetto? Anche su questo faremo chiarezza a breve!
 
Per quanto riguarda la situazione urgente venutasi a creare con la momentanea chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Portogruaro, il Sindaco ha dato rassicurazione circa la riapertura anche prima dei tempi comunicati, però abbiamo ben notato l’accenno tra le righe alla possibile creazione dell’Ospedale Unico.
 
Di questo ne analizzeremo tutte le possibili sfaccettature nei luoghi e con le persone competenti per comprendere a che punto è il progetto e come intervenire per bloccarlo.
 
Circa la situazione dei migranti il Sindaco ha comunicato che sta agendo su due fronti, da una parte per capire chi sta gestendo i ragazzi accampati nella palestra del Luzzato (cooperative, associazioni, volontari e simpatizzanti), dall’altra per sensibilizzare tutte le forse che si sono mobilitate a volgere lo sguardo anche alle realtà di disagio presenti nel nostro territorio.
 
Spy Story dell’estate: in apertura del Consiglio si scopre che la lista “Città del Lemene” non si riconosce più nell’attuale Amministrazione e quindi opta per l’appoggio esterno…che fine farà quindi l’Assessore Toffolo? (notare che sono passati meno di due mesi dall’apparentamento nel ballottaggio che ha permesso a questa lista di poter entrare in Consiglio, altrimenti erano fuori dai giochi…)
 
 

venerdì 31 luglio 2015

SPESSOTTO (M5S), Sanità in tilt nel Veneto Orientale, la Regione risparmia sulla salute dei cittadini!

Portogruaro, 31 luglio 2015 – “La riduzione dei servizi  sanitari cui stiamo assistendo in questi giorni nel Veneto Orientale – a partire dai tagli effettuati nel distretto di Eraclea e alla chiusura del punto nascite di Portogruaro – è vergognosa e frutto della mala gestione della sanità e dei suoi servizi essenziali da parte della Regione e di alcuni direttori generali, che arrivano perfino a minacciare nuovi tagli di reparti e posti letto pur di  spingere per la realizzazione dell’ospedale unico. 
Non c’è niente di “imprevedibile” – come ho sentito affermare dal direttore generale Bramezza - nella chiusura del punto nascite di Portograuro – che rientra chiaramente in un piano aziendale ben più ampio, portato avanti da mesi da parte dell'Ulss 10, di depotenziare l'ospedale di Portogruaro ossia di attuare le schede ospedaliere La drastica diminuzione dei servizi pubblici essenziali non porterà ad alcun risparmio economico per la Regione, dal momento che il rincaro a carico delle ASL ed i disservizi causati dalle chiusure dei reparti, ricadranno sulle fasce più deboli dei cittadini veneti, i quali, oltre ai disagi causati dagli spostamenti da un comune all’altro, dovranno anche sopportare i costi economici di questa cattiva sanità nel Veneto orientale. E’ inaccettabile che la Regione continui a tagliare i servizi sanitari essenziali per zone ad alta stagionalità, servizi che non possono essere considerati come doppioni, visti i bacini di popolazione che servono durante la stagione estiva. La realizzazione di un ospedale unico, contro cui il M5S si sta battendo da anni, insieme ai comitati e cittadini -  non risolverà i problemi legati ai trasferimenti dei pazienti tra i diversi comuni e alla fuga verso il Friuli. Stiamo parlando di servizi primari – come quello di pediatria e ostetricia di Portograuro che non possono essere soppressi né tanto meno sospesi, realizzando presunti risparmi sulla pelle dei cittadini."

mercoledì 29 luglio 2015

AAA Ginecologo cercasi...



La conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio presso l’Ospedale di Portogruaro per annunciare la momentanea chiusura del punto nascite dovuta, secondo le dichiarazione del Dott. Pianozza, Direttore Sanitario dell’Ulss10, all’improvvisa mancanza di organico (trasferimenti, maternità e quant’altro) apre i seguenti interrogativi:

1)  Come mai una azienda di questo livello non ha saputo gestire per tempo la mancanza di organico, trattandosi di trasferimenti più o meno programmati?

2)  Le parole di Zaia in campagna elettorale ” Nessun dubbio, la struttura di Portogruaro è confermata e rimane” che fine hanno fatto?

3)  Come si gestirà l’emergenza dovuta al periodo estivo, garantendo al personale del Pronto Soccorso di lavorare in sicurezza, senza un reparto funzionante alle spalle?

4)  Siamo sicuri che le mamme del territorio saranno disposte a partorire in Regione, o preferiranno il vicino Friuli, come già accaduto per lunghi periodi in passato?

A queste domande e alle altre che nasceranno cercheremo subito delle risposte convincenti per i cittadini, vigilando che questo fatto non sia il preludio per la definitiva chiusura del reparto.
 

 Facebook Movimento 5 Stelle Portogruaro



martedì 28 luglio 2015

Ospedali no profit !!!


I tagli alla sanità cominceranno a farsi sentire presto anche a Portogruaro. Nei prossimi giorni vi aggiorneremo sulla chiusura del Punto Nascite del nostro Ospedale e ragioneremo insieme su responsabilità e soluzioni. Intanto condividiamo il pensiero di Gino Strada che molto si avvicina al nostro punto di vista.

Gino Strada:

 “Ma quanto deve “costare” la #sanità? A mio avviso, lunica risposta intelligente (e carica di giustizia) è: quanto serve, quanto serve per curare al meglio le persone che ne hanno bisogno. Tutte. IdeaImente, non un euro in più, né un euro in meno. I rapporti ufficiali, invece, ci dicono che circa 10 milioni di italiani non possono curarsi come dovrebbero, perché non se lo possono più permettere. La spesa sanitaria italiana è di poco superiore ai 100 miliardi di euro annui. Troppi? Pochi? Chissà. La “spesa sanitaria” è però il costo per lo Stato, o meglio per la collettività, del “sistema sanitario”, non è quanto viene speso per curare le persone. C’è molto di più in quei 100 miliardi l’anno. Certamente ci sono un uso poco razionale delle risorse e la dannosa “medicina difensiva” a dilapidare danaro pubblico. C’è però una cosa nella #sanità che costa più di tutto il resto e che viene ostinatamente censurata: il profitto. In tutte le sue forme, nelle strutture pubbliche come in quelle private “convenzionate”, che ormai da noi funzionano esattamente nello stesso modo. Aziende, non più Ospedali. Il profitto stimato nel settore della #sanità si aggira attorno ai 25 miliardi di euro annui. E se si iniziasse a “tagliare” da lì? Con i soldi risparmiati dando vita ad ospedali non-profit, cioè a strutture che abbiano come obiettivo le migliori cure possibili per tutti e non il pareggio di bilancio, si potrebbe ricostruire una vera #sanità pubblica, cioè un servizio totalmente gratuito, di alta qualità…e molto meno costoso.”