mercoledì 23 maggio 2018

Intervento sul recupero Perfosfati per Consiglio Comunale del 21/05/2018

Premettiamo che tutta l'area Ex Perfosfati può diventare oggetto di sviluppo per il territorio, se gestita bene e se il futuro utilizzo avrà come punto focale la città nel suo insieme.
Su questo crediamo che possiamo essere tutti d'accordo.

Di fatto tutta quella zona può essere divisa in tre parti, con ricadute a seguire:
- L'area dei capannoni
- L'area attigua non ancora edificata
- L'area su cui ci dicono vi sia stata una manifestazione di interesse per realizzare una struttura turistico / ricettiva

Il punto di partenza é sicuramente il primo, cioè l’area dei capannoni, e su questo abbiamo sentito più volte in Consiglio, in Commissione e letto anche sulla stampa che si “recupera tutto”.

Proprio su questo presupposto di recupero totale si sono quindi sentiti le associazioni di categoria, i cittadini e anche le scuole, per avere idee e proposte sul “COSA FARNE” poi di quei capannoni recuperati.

Siamo in verità molto contrariati nel modo e nel metodo scelto da questa Amministrazione per coinvolgere i cittadini e le scuole, perché un conto è spiegare ciò che sarà dei capannoni e quindi chiedere idee o meglio proposte sul loro futuro uso, un conto è invece dire che si “recupera tutto” senza mostrare NÉ uno straccio di progetto NÉ spiegare cosa si intendesse dire con quel generico termine “recupero”.

Già perché dal “RECUPERIAMO TUTTO” si è passati nel frattempo al “FERMIAMO IL DEGRADO”, punto, stop, basta così.

I cittadini non devono sentirsi raccontare cose non chiare.

Bisogna informarli correttamente e quindi dire CHIARAMENTE che il progetto attuale spenderà i quasi 5 milioni di euro del Bando Periferie e alla fine:
- MANCHERÀ LA BONIFICA, aspetto questo su cui torneremo più tardi.
- MANCHERÀ il rinforzo della copertura
- MANCHERÀ il rinforzo dei piloni degli archi
- MANCHERÀ la sistemazione delle fondazioni

In pratica, per farla breve, spendiamo tutti i soldi e al termine dei lavori previsti dal presente progetto i capannoni non saranno comunque agibili, anzi per meglio dire FRUIBILI.

Per cui ci chiediamo: di che sviluppo futuro stiamo parlando? È solo uno sviluppo potenziale? NON SI SA!

In commissione abbiamo sentito la Sindaca dire di avere una idea.
Bene, ne siamo felici, PER LEI PERÒ.

Perché magari noi poveri Consiglieri, di un Consiglio Comunale che capiamo bene è qualcosa che viene vissuto forse come un dovere da farsi o poco più, dicevo magari vorremmo SAPERLA quell'idea, e sempre magari la vorrebbero SAPERE anche i cittadini di questa città.

Questo anche alla luce dell'operato della giunta negli ultimi mesi, in cui troppo spesso alle idee della Sindaca o degli assessori sono poi seguite azioni di cui abbiamo scoperto l'esistenza solo quasi a cose fatte.

Un po’ come l’episodio della Conferenza dei Sindaci Sanità, che ha visto la Sindaca imporre una strategia perdente, tanto da farci sbattere fuori dai posti di comando, di cui abbiamo scoperto la cosa nei social e di cui la Sindaca non si è degnata neanche di risponderci compiutamente secondo noi alle nostre interrogazioni.
Ma torniamo al tema di questo Consiglio Comunale:
Che idea ha in mente la Giunta per quell'area?

Sarà forse quanto messo nero su bianco nel Documento Programmatico d'Area del 2017, in cui già allora si scriveva che quell'area doveva diventare un punto fieristico / espositivo, praticamente dando così un indirizzo di fatto?
NON SI SA, PERCHÉ NAVIGHIAMO NEL SILENZIO DELLA GIUNTA.

Veniamo al vero punto importante del discorso: lo sviluppo dell'area.
Questa DEVE essere la missione, per Portogruaro ma anche per un'area ben più vasta, per lo stesso portogruarese e oltre, per far crescere davvero la città.

Ci chiediamo però come sarà possibile pensare allo sviluppo di quell'area, come sarà possibile prendere in considerazione le idee che arriveranno dai cittadini, dalle scuole e dalle categorie economiche, se come oramai è chiaro a tutti che finiti i soldi del Bando Periferie ne serviranno altri per rendere effettivamente utilizzabili i capannoni.
E mica pochi! Si parla di circa 1 milione e mezzo, che attualmente non ci sono.
Cosa si aspettava a dirlo chiaramente ai cittadini?
Dovevano forse intuirlo?
Rivolgersi a qualche mago?

Ecco allora che cosa si doveva fare e cosa si dovrebbe fare secondo noi:
Presentare il progetto in modo chiaro, con un evento pubblico, anche in streaming, mettendo in luce i pregi del progetto di recupero ma anche le forti criticità degli ingenti lavori e fondi che mancano all’appello, cioè:
- Bonifica del terreno
- Rinforzi del tetto
- Rinforzo degli archi
- Sistemazione delle fondamenta

Giusto pensare ad un'area espositiva / fieristica / concertistica, insomma un'area POLIFUNZIONALE a gestione privata, con monitoraggio stretto da parte del comune.
Perché visti gli ingenti investimenti fatti dal pubblico é giusto che sia appunto il pubblico a poter definire di concerto con il privato l'utilizzo dell'area.
Giusto coinvolgere i privati, se non sono disponibili altre risorse pubbliche, ma sempre con un continuo dialogo con l’Amministrazione per trovare un utilizzo che abbia ampie ricadute per TUTTA la città, non solo per il privato che investe il capitale, fermo restando che anch'egli deve guadagnarci il giusto.
Bisognerà limitare al minimo indispensabile le volumetrie nelle aree attigue, che devono essere strettamente funzionali e correlate a quello che sarà il futuro utilizzo dell'area dei capannoni, senza che questi ultimi diventino una scusa per speculazioni edilizie.
- BENE quindi il possibile inserimento di una struttura turistico / ricettiva
- MALE, molto male la possibile realizzazione di tre torri da 11 piani e i 93.000 metri cubi complessivi che si possono teoricamente costruire.

Ma per due capannoni ad ora INUTILIZZABILI, anzi NON FRUIBILI, tutti questi bei propositi rischiano di restare per chissà quanto un libro dei sogni.
Così come la struttura turistico / ricettiva che pare essere scomparsa dal progetto finale.

Ma poi, lasciatecelo dire, tutto avremmo voluto vedere tranne una roba come la Delibera di Giunta n.77 del 7 maggio 2018.
Di questa Delibera chiediamo al Segretario Comunale, che ne ha attestato la conformità, se è sicuro di quel giudizio.

Perché noi abbiamo ben più di un dubbio.

Partiamo dalla dicitura del progetto, che appare diversa tra la Delibera e la bozza di accordo con la Città Metropolitana.
DIVERSA MICA DA POCO!

Basta leggere l'atto:
Nella delibera la dicitura del progetto diventa magicamente
“INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA “EX PERFOSFATI” e si dice espressamente che questo è il progetto fa parte del progetto della Città Metropolitana denominato “RE.MO.VE.”
Nella schema di accordo di partenariato allegato alla delibera stessa il progetto viene chiamato, secondo noi correttamente:
“ID 20 Interventi di bonifica e riqualificazione dell'area
“ex Perfosfati - Parco Archeologico"

Una differenza che sembra di poco conto e che invece NON È DA POCO.

Perché nello schema di partenariato si richiama ESPLICITAMENTE alla documentazione inviata nel 2016 dal comune di Portogruaro alla Città Metropolitana di Venezia per l’inserimento nel progetto generale denominato RE.MO.VE.,
È quindi quello del 2016 il progetto che è stato valutato dalla Commissione Tecnica espressamente costituita a tal proposito dal Bando Periferie, citata nell'articolo 9 del bando stesso.
Per cui il progetto approvato dallo Stato è quello presentato nel 2016, approvato in linea tecnica con Delibera di Giunta n. 109 del 2 agosto 2016!
MA QUESTO DI CUI SI PARLA È IL VECCHIO PROGETTO!
QUELLO DELL'AMMINISTRAZIONE PRECEDENTE!!!

Ma non finisce qui, l'articolo 6 lettera D del Bando Periferie stabilisce che in caso il progetto presentato sia diviso in lotti funzionali essi devono essere AUTONOMAMENTE FRUIBILI, e di certo NON È QUESTO IL CASO del nuovo progetto, dato che come abbiamo detto prima alla fine dei lavori mancheranno la bonifica, i rinforzi al tetto e ai piloni e la sistemazione delle fondazioni.
Per altro la bonifica è sparita anche dal nome del progetto citato nella Delibera n.77, rendendo palese che ad oggi questa bonifica verrà fatta!
Dunque se i capannoni a fine dei lavori previsti non saranno AUTONOMAMENTE FRIUBILI non siamo in linea secondo noi con l’articolo 6 lettera D.

Ricapitoliamo i passaggi essenziali:
- l’Amministrazione ha presentato il vecchio progetto nel 2016, che rendeva l’area COMPLETAMENTE FRUIBILE creando il Parco Archeologico recuperando in qualche modo i capannoni, magari discutibile, e si effettuava la bonifica dell’area.
- Lo Stato ha potuto vedere e ha valutato QUESTO vecchio progetto e lo ha giudicato ammissibile.
- Ora invece si presenta un NUOVO progetto, DIVERSO dal precedente, che non rende fruibile l’area dato che non prevede la bonifica né sistema in modo definitivo i capannoni.

La Delibera e l’Accordo di Partenariato citano progetti oggettivamente diversi

A tutto questo aggiungiamo che abbiamo visto partire quasi di corsa e senza tanto darlo a vedere un bando destinato ai privati per trovare delle idee per completare l'opera di recupero dei capannoni e poi utilizzarli.
Peccato che anche questo ulteriore atto non fa altro che confermare che il progetto attuale DIFFERISCE in modo netto dal progetto precedente confermando che servono altri fondi per rendere AUTONOMAMENTE FRUIBILI i capannoni.

Con queste premesse chiediamo al Segretario Comunale di rivedere bene la Delibera ed chiarire immediatamente a noi consiglieri ma anche ai cittadini se le nostre osservazioni sono corrette o meno, per evitare di vedersi ritirare il finanziamento quando lo Stato si accorgerà di aver valutato positivamente un progetto di parco archeologico che di fatto non verrà mai realizzato.

Non vorremo vedere nuovamente a Portogruaro quanto già successo per il parcheggio interrato del Pio X, dove allora in Regione si era presentato un progetto e in Comune ne era stato approvato uno diverso, una delle ragioni per cui secondo noi alla fine il finanziamento era stato perduto.

Concludiamo dicendo che se le nostre osservazioni sono corrette secondo noi siamo in presenza di una palese mancanza di progettualità evidente.

Perché secondo noi è evidente che si doveva operare in modo completamente diverso.
Secondo noi si doveva:
- Completare la progettazione definitiva, con un progetto finito che rendesse l’area FRUIBILE, prevedendo quindi TUTTI gli interventi necessari, sia per i capannoni sia per la bonifica.
- Attivare fin da subito la cittadinanza e le categorie economiche per identificare COSA FARE di quell’area, in un processo veramente partecipativo e partecipato.
- Con questo progetto complessivo, con questa visione d’area vasta allora sì che si poteva partecipare al Bando Periferie, far valutare il progetto e farselo approvare.

Perché diciamo tutto questo?
Perché c’è il possibile rischio che come ci hanno concesso il finanziamento esso ci venga ritirato.

Per fare un esempio terra terra è come se ci dessero i soldi per fare un risotto vegano e noi invece ci facciamo una bella grigliata di carne.
Certo abbiamo sempre mangiato, ma possiamo ben immaginare che ci ha finanziato non ne sarebbe molto contento.

Attendiamo quindi le valutazioni del Segretario Comunale

PS il Segretario Comunale ha detto che ci risponderà nei prossimi giorni alla nostra osservazione.

domenica 20 maggio 2018

21 Maggio 2018 Perfosfati in Consiglio Comunale

Lunedì sera dalle 19:00 in poi si parlerà di Perfosfati in Consiglio Comunale!!!
Potete ascoltare la seduta in diretta collegandovi alla seguente pagine e seguendo le istruzioni: