venerdì 10 novembre 2017

Dell'etica e della legge

In Italia non si contano più i casi in cui condannati per i reati più vari, pur di restare comodamente stravaccati nella loro poltrona sarebbero disposti a.....
Tra i più eclatanti il caso del Governatore campano, eletto grazie alla sospensione della legge Severino con apposito decreto della Presidenza del Consiglio; per non parlare dei ricorsi alla corte di Strasburgo per ricandidare il pluripregiudicato Berlusconi. Senza dimenticare il lungo elenco di impresentabili finiti nelle liste di destra e sinistra ed eletti ad ogni livello.
Serve ricordare quello che sta succedendo proprio in queste ore in Sicilia?
Sappiate che, con questa nuova legge elettorale, sostenuta a gran voce da personaggi come il “bancarottiere” Denis Verdini,  questa situazione potrebbe riproporsi a breve anche a livello nazionale.
Poi, accade che, in un paesino come il nostro arriva il “bischero” di turno che si è fatto fregare con le mani nella marmellata, un reato per cui neanche la legge ha potere di scansarlo dal suo scranno perché la sua situazione non è considerata così grave (patteggiamento per aver certificato  una lista elettorale con all’interno delle firme false), insomma, poco più di un ladro di galline, e il caso diventa condizione “sine qua non” per cui tutto si blocca e si scatena la pubblica indignazione per lo scandalo politico cittadino.
È vero! Il Mascarin ha sbagliato. È vero, l’etica morale presuppone che si dimetta e lasci il posto per evitare che sul consiglio da lui presieduto veleggi l’aura della pubblica vergogna. È vero, lui ha sottaciuto i fatti, secretati dalle indagini in corso, ma forse con la speranza di vederli sotterrati assieme ai segreti più loschi di questa città. È vero, è vergognoso che non sia passata la mozione che ne chiedeva le dimissioni e sulla quale forse tutti, maggioranza e opposizione sarebbero apparentemente stati d’accordo. È tutto vero: MA ADESSO BASTA!
Andiamo avanti, per favore!
È già stato chiarito che Mascarin è colpevole ma, per il reato commesso e la tipologia di condanna, la legge gli permette di mantenere la poltrona.
Allora, invece di stracciarsi le vesti ad intermittenza, questi politici locali, non potevano in tutti questi anni far pressione con i loro parlamentari di riferimento affinché l’Italia potesse godere oggi di una legge anticorruzione quantomeno indiscutibile? Forse sarebbe il caso di fare tutti un passo indietro e rivedere da cittadini onesti che belle pagine di incoerenza e ipocrisia stiamo dando agli italiani, e perché no, anche ai portogruaresi, che in questo balletto di accuse e di salvataggi si chiedono se al di là della legge forse un po’ di colpa non ce l’abbiano i partiti tutti, che sull’onda del campanilismo politico più sfrenato, lasciano le porte aperte al malcostume e al malaffare politico.
Noi, come Movimento 5 Stelle le nostre proposte le abbiamo già, inserite nel programma elettorale che prevedono ad esempio l'introduzione dell'agente infiltrato o sotto copertura per scovare i responsabili dei reati contro la PA; l'interdizione perpetua a ricoprire incarichi pubblici e a contrattare con la PA per tutti coloro, politici, imprenditori o funzionari pubblici, condannati per reati di corruzione; la riforma della prescrizione, dell'autoriciclaggio, del 416 ter cp sul voto di scambio politico mafioso, la confisca o il sequestro dei beni di titolarità dei corrotti, un maggiore utilizzo delle intercettazioni, e molto altro.
Tutti principi di buon senso che se applicati da tempo ci avrebbero consentito oggi di godere di una classe politica adeguata e di una migliore gestione della cosa pubblica.

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