I tagli alla sanità cominceranno a farsi sentire presto anche a
Portogruaro. Nei prossimi giorni vi aggiorneremo sulla chiusura del Punto
Nascite del nostro Ospedale e ragioneremo insieme su responsabilità e
soluzioni. Intanto condividiamo il pensiero di Gino Strada che molto si
avvicina al nostro punto di vista.
Gino Strada:
“Ma quanto deve “costare” la #sanità? A mio
avviso, l’unica risposta intelligente (e carica di giustizia)
è: quanto
serve, quanto serve per curare al meglio le persone che ne hanno bisogno.
Tutte. IdeaImente, non un euro in più, né un euro in meno. I rapporti
ufficiali, invece, ci dicono che circa 10 milioni di italiani non possono
curarsi come dovrebbero, perché non se lo possono più permettere. La spesa
sanitaria italiana è di poco superiore ai 100 miliardi di euro annui. Troppi?
Pochi? Chissà. La “spesa sanitaria” è però il costo per lo Stato, o meglio per
la collettività, del “sistema sanitario”, non è quanto viene speso per curare
le persone. C’è molto di più in quei 100 miliardi l’anno. Certamente ci sono un
uso poco razionale delle risorse e la dannosa “medicina difensiva” a dilapidare
danaro pubblico. C’è però una cosa nella #sanità che costa più di tutto il
resto e che viene ostinatamente censurata: il profitto. In tutte le sue forme,
nelle strutture pubbliche come in quelle private “convenzionate”, che ormai da
noi funzionano esattamente nello stesso modo. Aziende, non più Ospedali. Il
profitto stimato nel settore della #sanità si aggira attorno ai 25 miliardi di
euro annui. E se si iniziasse a “tagliare” da lì? Con i soldi risparmiati dando
vita ad ospedali non-profit, cioè a strutture che abbiano come obiettivo le
migliori cure possibili per tutti e non il pareggio di bilancio, si potrebbe
ricostruire una vera #sanità pubblica, cioè un servizio totalmente gratuito, di
alta qualità…e molto meno costoso.”
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